Come scegliere lo psicoterapeuta?
Come scegliere lo psicoterapeuta?
10 Marzo 2016 Nessun commento su Come scegliere lo psicoterapeuta?Lo psicoterapeuta deve essere uno specialista dell’animo umano, che come tutti i professionisti è stato formato da persone più esperte che lo hanno accompagnato fino al punto di ritenerlo idoneo a prendersi cura degli altri.
(Novellino M.; Scegliere lo psicoterapeuta, Franco Angeli, 1996, pag. 9)
Le parole sono diverse dalle medicine ma determinano dei cambiamenti sul sistema nervoso come i farmaci.
Questa è un’informazione che spesso è sottaciuta; le persone pensano che la psicoterapia sia “un fare chiacchiere” e spesso in un’accezione svalutante. La psicoterapia è “un fare chiacchiere” mirato a modificare schemi psicologici disfunzionali e, per chi lo desidera, andare più in là della modifica di semplici schemi per ottenere un benessere dell’intera persona.
Innanzitutto è bene chiarire i termini; pur essendoci oggi una maggiore conoscenza permane una diffusa ignoranza sulle professioni della psiche. Ancora oggi le persone non sono state informate su cosa si intende per neurologo, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta.
E’ davvero singolare che utilizziamo molto tempo per imparare tante cose ma dedichiamo poco tempo per comprendere come funzioniamo noi stessi.
Il neurologo è un medico che dopo la laurea e ha intrapreso un corso di specializzazione per specializzarsi nella cura delle patologie organiche del cervello e del sistema nervoso. Egli si occupa delle disfunzioni del cervello a seguito di lesioni fisiche.
Se una persona ha problemi di ansia non ha bisogno di andare dal neurologo.
Lo psichiatra è un medico che ha intrapreso un percorso di formazione quadriennale per curare le gravi patologie psicologiche come la schizofrenia. Tale cura avviene prevalentemente attraverso terapia farmacologica. Lo psichiatra non ha una formazione in psicoterapia.
Lo psicologo è una persona che acquisito la laurea in psicologia, dopo un percorso quinquennale, è iscritta all’apposito albo (fondato nel 1989); egli può svolgere attività di diagnosi psicologica e sostegno psicologico. Il suo intervento di differenzia dallo psicoterapeuta perché si occupa di diagnosi e offre interventi brevi e mirati alla risoluzione di situazioni sintomatologiche.
Lo psicoterapeuta può essere un medico o uno psicologo che ha frequentato una scuola quadriennale in psicoterapia riconosciuta dal MIUR. Lo psicoterapeuta impara come facilitare il cambiamento del funzionamento psicologico di un individuo; soprattutto per quegli individui che desiderano cambiare profondamente se stessi e/o per coloro che, per raggiungere un equilibrio, hanno bisogno di operare dei cambiamenti significativi nel loro modo di funzionare.
Il problema è: chi fa la diagnosi? Come la persona può accedere ai professionisti della psiche?
Spesso accade che la persona svaluta il disagio psicologico, quando poi questo diviene insostenibile, di solito perché determina difficoltà in ambito familiare – professionale o sociale, si chiede aiuto. Ho osservato, nella mia esperienza, che spesso le persone non si rivolgono subito allo psicoterapeuta e iniziano una lunga via crucis costituita da una serie di pseudo interventi: yoga, meditazione, palestra, piscina, massaggi, centri benessere, uso di psicofarmaci, prodotto erboristici, etc.. Dopo aver tentato di tutto si recano dallo psicoterapeuta.
Ho conosciuto una persona che soffriva periodicamente di insonnia, soprattutto durante periodi di notevole stress. Conoscendo alcuni eventi della sua storia era per me evidente che avesse bisogno di una psicoterapia; purtroppo il medico di base ogniqualvolta comparivano i sintomi gli prescriveva una terapia farmacologica che, per un po’ di tempo, riusciva a restaurare la situazione precedente, ma la persona periodicamente presentava la sintomatologia e ogni volta sembrava essere più invalidante. Solo dopo più di 20 anni, di quest’andirivieni, la persona decide di intraprendere una psicoterapia. Noi potremmo dire che il medico poteva inviarlo prima dallo psicoterapeuta ma è vero anche che questa persona conosceva l’esistenza della psicoterapia come possibilità terapeutica.
Voglio dire che se è vero che il medico non l’ha consigliato è anche vero che la persona resisteva a intraprendere un percorso di cambiamento che l’avrebbe posto dinanzi a vissuti spiacevoli.
La persona ha bisogno di essere informata su cosa serve per quel determinato tipo di problema e incontrare un professionista che sa come funziona la mente e come ciò facilità il cambiamento psicologico. Tutte le altre attività, come quelle su citate, hanno l’obiettivo di migliorare il benessere dell’individuo ma non sono psicoterapia.
Molte attività possono avere una funzione indirettamente terapeutica ma ciò è diverso da un’azione mirata a ottenere un effetto specificatamente terapeutico.
Come possiamo sapere se un problema è psicologico?
Un problema è psicologico se, dopo aver svolto una visita medica e le analisi cliniche del caso, si rileva che non esiste un problema che può essere condotto a una patologia organica ma il problema è definito funzionale.
Il medico dovrebbe indicare un approfondimento diagnostico inviando il paziente dallo psicologo per una diagnosi psicologica in modo da valutare il bisogno psicologico del paziente. Oppure, se il medico osserva che il comportamento del paziente presenta un marcato distacco dalla realtà, può inviarlo dallo psichiatra.
Nella prassi di solito le persone si recano dallo psicoterapeuta perché consigliati da amici o parenti o perché hanno ricavato informazioni dai mezzi di comunicazione.
Le persone che si recano dallo psicoterapeuta desiderano privacy, stanno già affrontando con timore il pensiero di poter intraprendere una terapia e spesso sono poco informate su cosa sia veramente la psicoterapia.
Per questo qui fornisco alcune sintetiche informazioni per facilitare la scelta dello psicoterapeuta.
Informazioni di carattere generale:
affidarsi a psicoterapeuti che utilizzano un teoria psicologica che è validata e utilizzata da tempo (analisi transazionale, psicoanalisi, terapia sistemico-familiare, terapia cognitivista, terapia della gestalt, terapia rogersiana, etc.), diffidare di teorie fondate sulla personalità del leader carismatico e sganciate da una connessione chiara con la comunità scientifica;
un professionista non vi prometterà guarigioni miracolose e non si porrà nei vostri confronti come un guru;
il lavoro psicologico è fondato su metodo, scetticismo, cautela, conoscenza di sé e soprattutto su una forma mentis scientifica;
avere una mentalità scientifica non significa essere freddi e distaccati, come si pensa di solito, significa pensare per ipotesi che vanno verificate – significa quindi assumere una prospettiva democratica.
Nella scelta dello psicoterapeuta sono necessarie le seguenti informazioni:
iscrizione albo psicologi o medici;
abilitazione all’esercizio della psicoterapia a seguito di formazione quadriennale;
è utile sapere se lo psicoterapeuta ha intrapreso una psicoterapia didattica o no;
sapere se lo psicoterapeuta svolge supervisione clinica.
Tuttavia tali informazioni, non eliminano le spiacevoli sorprese, pertanto io invito comunque le persone a servirsi del proprio intuito quando si trovano dinanzi ad uno psicoterapeuta e di sentirsi in diritto di richiedere informazioni.
La professione dello psicoterapeuta è in costante evoluzione; è una disciplina giovane anche se fonda le sue radici nella nostra tradizione culturale. Oggi le acquisizioni in ambito neuro scientifico avvalorano molte intuizioni cliniche; il futuro di questa disciplina sembra essere fondato sull’interazione tra prassi clinica e ricerca scientifica.
Dobbiamo a Sigmund Freud la fortuna di stare vivendo il progresso di una disciplina che sembra sintetizzare in sé lo spirito umanistico con quello scientifico.